17 Mar Una piccola carriola rossa
UNA PICCOLA CARRIOLA ROSSA
Rubrica di Rosalba Troiano*
DI TOPI E SCOPI
nonché di gatti immensi e di assonnate lepri
In Una piccola carriola rossa vorrei mettere poesie destinate a bambini e ragazzi, con una scelta tra poesie classiche e contemporanee, e tra autori che hanno scritto o scrivono abitualmente per giovanissimi e altri che lo fanno solo quando capita.
Ci metterò anche libri vecchi e nuovi, collane editoriali, siti e blog a tema. Aggiungerò momenti in cui l’anima dei grandi può nutrire la fantasia dei piccoli, e indagini sulle proposte poetiche che piovono oggi negli scaffali delle librerie specializzate. E, qua e là, gli echi di voci bambine che riverberano nella poesia adulta. Insomma, cercherò di trasportare sulla mia carriola qualche ciottolo di vetro colorato: quello al quale, sulla spiaggia, non so mai resistere.
Quelle di Toti Scialoja sono tra le mie poesie preferite in assoluto.
Scritte e illustrate in un primo tempo per il nipote James, sono poi diventate segno di un genio poetico esilarante e pirotecnico, ma anche raffinato e capace di interrogarsi, per gioco e au sérieux, sul senso della vita. Eccone vari esempi, in ordine di apparizione:
Topo, topo,
senza scopo,
dopo te cosa vien dopo?
***
L’uccello nero
salta leggero,
si chiama merlo
senza saperlo.
***
L’ippopota disse «Mo
nella mota ho il mio popò!»
***
T’amo, o pio bue!
Anzi ne amo due.
***
La mucca di Lucca
Che gira in parrucca
in mezzo alla vigna
e allunga la ligua
ammicca o pilucca?
***
Viene una squadra
di squali in scooter
Io me la squaglio
Senza discuter
***
Era gruvi, gruvi era
Il tuo cacio con i fori,
era brughi, brughi era
il tuo bosco con i fiori,
era frutti, frutti era
la speranza del tuo viaggio
era preghi, preghi era
quel che avevi nello sguardo.
Fu più rapida di un sorso
La tua anima di sorcio
***
Di giorno, quando i gatti sono intensi
pensi che il loro pelo offuschi i sensi.
Di notte quando i gatti sono immensi
si ricopre di pelo quel che pensi
***
Sotto un cespo di rose scarlatte
Offre il rospo tè caldo con latte
Sotto un cespo di rose paonazze
Tocca al rospo sciacquare le tazze
***
La luna e una lumaca immacolata
con gelida lentezza calcolata
passano su una foglia di insalata.
***
Torvo il vombato disse allo svasso
«Quando svanisci, resto di sasso».
Savio lo svasso disse al vombato:
«Non son svampito, sono slombato».
***
Con le ali dorate
ha le ore contate
la farfallina d’estate.
Che fare? Anche l’Estate
ha le farfalle contate.
Da bambina quale spero di essere rimasta, quando le leggo e le rileggo, io m’immedesimo più nel nipotino James che nei prefatori alle pubblicazioni di Scialoja, senza pensare troppo ai rimandi colti tra Edward Lear e Lewis Carroll.
Gioco a perdermi nel suono delle sillabe che schioccano tra loro, nel calembour che mi fa ridere da matta, nell’ironica deformazione della poesia alta. Mi scopro saltellante tra mille animali buffi, un po’ filosofi e forse surreali, ma più vivi del vero, e desiderosa di mettermi a inventarne altri che gli facciano da amici. In questa magica creazione di senso che viene dal nonsenso, spero di non capirci un’acca, ma di ritrovarmi immersa fino al collo (non solo col popò) in una mota poetica corroborante e pura. Perché il profumo è forte, sa di rose:
Respiro sul tuo muso di lepre e spio
Che a svegliarti non sia quest’odore di rose:
rose e rose traboccano attorno al nostro addio
ma il sonno di una lepre non sopporta la dose.
Nata a Genova nel 1963, *Rosalba Troiano è stata pittrice-scenografa, scenografa e costumista in teatro e cinema. Vincitrice nel 1995 del primo concorso poetico del Festival Internazionale di Poesia – Parole Spalancate, nel 2000 ha fondato a Firenze, con altri dieci poeti, il gruppo performativo Stanzevolute. Dal 2004, collabora con Giunti Editore, Rusconi e Lisciani Libri come autrice per bambini e ragazzi. Legge quasi solo libri per la fascia di età 03/16 e non le bastano mai.