Scenari artistici - Interviste - Parole Spalancate Frankie hi-nrg mc
Attivo dal 1995, il Festival Internazionale di Poesia di Genova “Parole Spalancate” è la più grande e longeva manifestazione italiana di poesia
Festival, poesia, Genova
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Scenari artistici – Interviste

Scenari artistici – Interviste

SCENARI ARTISTICI – INTERVISTE. Dialoghi con gli artisti partecipanti al Festival Internazionale di Poesia di Genova
Rubrica di Laura Capra*


INTERVISTA A Frankie hi-nrg mc a cura di Laura Capra

Frankie hi-nrg mc

foto di Stefano Guindani

Frankie hi-nrg mc
«FACCIO LA MIA COSA»

Dal libro Faccio la mia cosa (Mondadori, 2019) e dal brano omonimo contenuto nel primo album (Faccio la mia cosa, Verba manent, BMG, 1993) Scenari artistici – Interviste si apre oggi a Frankie hi-nrg mc: rapper, produttore discografico, scrittore

Nel tessuto sociale scatta la denuncia, l’arma è la parola, nella pochezza ingiuntiva al saldo della ragione. Il meccanismo è sterzato da Quelli che benpensano a quelli che disertano. Nei testi del disappunto, dell’osservazione, della risonanza cognitiva, l’hip hop è ‘fare la nostra cosa’

Benvenuto Frankie, nell’accoglierti vorrei lasciare a te la scelta di una frase per aprire questa intervista
“Era una notte buia e tempestosa” perché è proprio scientificamente provato che è la miglior frase di inizio per andare a parare da qualsiasi parte possibile, fatta esclusione per tutto quello che inerisce le notte buie e tempestose, è una maniera per esorcizzare i brutti temi

La tua ultima partecipazione al Festival Internazionale di Poesia di Genova fu in una stagione storica differente rispetto all’attuale: quale suono, immagine, parola, poi divenuto ricordo, associ all’edizione?
Mi ricordo una grande festa, il grande piacere di aver potuto cantare una canzone appena scritta e questo mi consente di ricordarmi la rassegna, l’occasione, il pubblico, com’era disposto il palco, quindi in realtà ti posso dare una costellazione di suggestioni che per me rappresentano quella volta lì.

Nel tuo libro Faccio la mia cosa (Mondadori, 2019) ripercorri la storia della tua vita e dell’hip hop, consentendo al lettore di confrontarsi con tecnicismi, visioni, scelte che hanno portato i suoi protagonisti a disegnare la storia del genere, consentendoti di “fare la tua cosa”; 11 agosto 1973, al 1520 di Sedgwick Avenue, South Bronx, New York. Kool Herc e sua sorella Cindy, una festa delle medie che disegna la storia: che cosa può insegnare?
Può insegnare che ogni tanto organizzare una festa è cosa buona e giusta, lavorare per il benessere anche se vogliamo un po’ superficiale delle persone fa stare enormemente bene le persone e può insegnare che bisogna ascoltare i ragazzini, farsi spiegare le cose, perché hanno una visione più chiara che crescendo viene distratta dai pareri della maggioranza e dagli adulti; ci sono idee grandiose, una maniera di utilizzare gli strumenti che si hanno a disposizione in un modo costruttivo, che gli adulti difficilmente riescono a riconquistare

Qual è il ruolo della memoria, individuale e collettiva, nella società attuale?
La memoria serve per ricordare e ricordare è un’attività che è fondamentale svolgere in proprio, se le scorte di memoria fossero limitate verrebbe da dire cerchiamo di dedicare questo spazio alle cose utili, fortuna vuole la memoria possa essere virtualmente infinita, quindi è una questione di volontà; fosse per me scriverei, se non già esistesse e non avesse un peso così importante la Giornata della Memoria delle vittime della Shoah, anche la giornata della memoria, la memoria del ricordare con la m minuscola, ci ricordiamo di ricordare? La sensazione è che ci si aspetti che qualcun’altro ci ricordi. Se ci si ricordasse di ricordare e ogni giorno per noi fosse una giornata della memoria con la m minuscola, anche solo quando la vita ti pone di fronte a uno scenario, quelle sono le occasioni nelle quali è etico fare esercizio di memoria

In un passaggio del libro descrivi tuo padre Giovanni: «questo è Giovanni. Ti metto nella condizione di fare, tu fai, vai e scopri quanto è bello scoprire, divertiti e se hai domande non esitare a farle, ma se non ne hai non esitare a fartene» (Faccio la mia cosa, pp.26). Porsi domande, l’importanza dei maestri, ricevere gli strumenti, recentemente hai affermato: «la gente si basta». Come ha imparato a bastarsi?
La gente ha imparato a bastarsi nel momento in cui ha iniziato a illudersi che si è come dei coralli immersi in una corrente di servizi. A questo flusso di servizi che ci investe diamo denaro, tempo e di contro ci torna un servizio; veniamo nutriti, intrattenuti, ci vengono applicate delle lenti posticce, raccontiamo i problemi all’analista. Si è stabilita una visione utilitaristica della vita dove io faccio, lavoro, produco, pago e pretendo e questo vessa, ogni possibile sviluppo della persona, stiamo progressivamente assomigliando a WALL•E della Disney, come razza umana, quantomeno come Occidente che possiamo permetterci di imbarcarci su questa nave che lascia la terra, probabilmente un po’ di gente ci resta, ma non te la fanno vedere, questo fa si che siamo sufficienti, è chiaro che ci si basta perché si è più furbi di tutti, generalizzo, ma ho percezione sia atteggiamento diffuso. Non c’è più il beneficio del dubbio, perché se mi si pone un nuovo argomento e nel leggere il titolo della notizia già so la risposta, non ho più la curiosità di sapere come stiano le cose. Si è portati a pensare che da soli si sta benone e alla fine, ognuno di noi ha ragione, trovami uno che dica “Però effettivamente sento di aver torto su questa cosa”.

La libertà di essere artisti: dare voce e/o avere la voce nell’oggi?
Oggi avere voce significa avere seguito nel mondo dell’informazione a tutti i livelli; io ho voce perché ho follower, ho voce perché mi stai intervistando, è possibile perché faccio questo mestiere da anni, ho cercato di non eclissarmi mai del tutto, anche quando è stato difficile perché se uno sta fermo una settimana si eclissa, però per chi non ha un grosso volume di persone è difficile e uno la voce se la deve fare in qualche modo. Il dare voce, io non ho mai dato voce a nessuno e ho parlato di temi che riguardano me, non solo me e alcuni non mi riguardano affatto, quando scrivo una canzone uso le parole per parlare di un tema che mi interessa e utilizzo Io, Me e questo è importante che accada perché la divinità sta nel creare non nel dare voce. Chi si volesse ispirare alla mia maniera di intendere arte sappia che, secondo me, non bisogna illudersi di essere nella posizione di poter dare la voce; a una singola persona si può, se non ha una voce udibile e ci si fa tramite. Un artista può dare voce a qualcuno, ma non scrivere un pezzo sul razzismo e dare la voce al continente nero

Nel libro narri della tua esperienza nei boy scout e dell’evento che ne sancì l’abbandono: «se quel cretino ha un peso, penserò allora, questo posto non è fatto per me» (Faccio la mia cosa, pp.99). Il concetto di scelta, come si matura il coraggio di scegliere se stare da una parte o toccare più mondi conservando la propria matrice?
Assaggiando nuove pietanze si scoprono nuovi gusti, ci si appassiona, si scoprono nuovi ingredienti e mangiando può venire anche il desiderio di imparare a fare da mangiare; se non ti fai due domande, non viaggi, non ti confronti, non prendi la tua vita e la provi a sovrapporre a quella degli altri per vedere, se non hai questo tipo di curiosità, se ti basti, allora di fatto hai già scelto, il non scegliere è una scelta.

«Nella logica del gioco la sola regola è esser scaltri / Niente scrupoli o rispetto verso i propri simili / perché gli ultimi saranno gli ultimi se i primi sono irraggiungibili» (Frankie hi-nrg mc feat. Riccardo Sinigallia, Quelli che benpensano, La morte dei miracoli, BMG, 1997) è canzone che ha “urlato” negli anni novanta, considerata tutt’oggi “il” brano, hai affermato: «ho cercato di calcare la mano […] la realtà ha superato la finzione, i principi sono i medesimi […] c’è una maggiore inclinazione all’opportunismo a tutti i livelli […] e l’ignoranza non era esibita come un valore quando ho scritto nel novantasei questa canzone». Quale canzone del panorama artistico attuale sceglieresti per rappresentare la situazione italiana

Non è più diffusa come negli anni novanta l’esigenza di fare un racconto tematico, faccio salva Quelli che non pensano di Marrakesh, talmente connessa con Quelli che benpensano che potrebbe essere la risposta ideale, ma non la voglio dare perché connessa a quella canzone; di orazioni civili su un tema non se ne fanno più tante, i temi sono polverizzati, sono cambiate tante cose. Siamo descritti bene, come nazione, da certe hit estive dalle quali ci piace farci raccontare nel desiderio di leggerezza che è sempre stata la spezia che ha condito la vita di noi italiani, abbiamo una foschia che non ci fa star bene; c’è bisogno di un cuscino sul quale appoggiare la testa quindi è con rispetto che dico: una canzone che può rappresentarci è una hit estiva purché sia con l’idea di farti stare leggero su un tappeto di piume

«Il posto traballa, il posto crolla: tutti per strada e nessuno se l’accolla. Tutti con la netta sensazione di esser soli: non c’è nessuno che ascolti nonostante ci si sgoli. / Cerchiamo di restare umani, cerchiamo di restare qui / cerchiamo con la testa e con le mani, cerchiamo i nostri simili» (Frankie hi-nrg mc, Essere umani, Essere umani, Materie Prime Circolari, 2014). Il ruolo della protesta in questo periodo storico?
Il ruolo della protesta è il ruolo che ha sempre avuto, lubrificante per la risoluzione di alcune distanze o nell’una o nell’altra direzione. Anche in questo periodo le proteste assolvono a questa funzione, penso al movimento “Black Lives Matter” di contro penso alle manifestazioni “NO Vax”, NO Mask”, “NO Brain”. Purtroppo la facilità con la quale vengono strumentalizzate è enorme rispetto al passato e sempre più di sovente una manifestazione che nasce con un intento e si da delle regole degenera perché una frangia si introduce e si finisce per non parlare del messaggio, di chi ha guidato la manifestazione, questo però non mi impedisce di voler andare a tenere uno striscione, salire su un podio, dire le mie istanze su un tema che ritengo importante; l’ho fatto in passato e lo farò in futuro, spero che sia un sentire comune

È un sentire comune?
Secondo me c’è voglia di protestare, non so se ci sia voglia di manifestare, per manifestare è necessaria grande maturità, è un po’ la differenza che c’è tra rivoluzione e rivolta, siamo un po’ più rivoltosi che rivoluzionari

C’è una sofferenza silenziosa?
Sì, anche perché, dal punto di vista semantico il concetto di resilienza ci sta distruggendo; adesso è tutto resiliente, il problema è che la resilienza non è stare zitti, ma è riuscire nella difficoltà a capitalizzare sul poco per poter progredire. Quello di cui avremo bisogno è la resistenza. Ci sono principi inalienabili, dei punti fermi dai quali non bisogna recedere, tuttavia è molto più facile far appello alla resilienza delle persone che alla resistenza, la Resistenza si tira fuori soltanto il 25 aprile

Il tuo professore di filosofia, a valle di una serie di letture assegnate, ti donò una copia dell’Anarchia di George Woodcock e ti disse: «di questo non ci devi fare una lezione, è solo per te, perché se vuoi fare un gioco è giusto che ti documenti sulle regole» (Faccio la mia cosa, p.171). Cosa ti lasciò, a quell’età, la lettura di questo libro?
Il concetto di anarchia, la possibilità di esercitare in maniera assoluta le proprie libertà senza calpestare quella altrui; meravigliosa utopia come il comunismo, come la democrazia, alla quale tendere e mi sono reso conto però che, di tutti i possibili scenari per una vita sociale, è quello che richiede la maggior maturità per poter vivere in uno Stato in cui vige e poter vivere bene, é la più semplice maniera di intendere il vivere in pace, dove sono altri i valori da tenere in considerazione; per essere anarchici bisogna essere preparati, altrimenti sei soltanto un teppista.

«Fuori splende il buio, dentro vedo solo nuvole» (Frankie hi-nrg mc, Nuvole, Materie Prime Circolari, 2020). Come riempirsi di respiro?
Ognuno fa come riesce, in base anche agli strumenti che riceve e quanto gli vengono indicati, mi sono accorto che l’aspetto più specifico della tragedia nella quale ci troviamo tutti implicati è quello psicologico. Ci sono le componenti sanitarie, ma i danni che tutti hanno ricevuto sono di natura psicologica e su questi nessuno ha ancora speso parola a livello istituzionale; lavorare in maniera drastica e non interfacciata sul piano umano, ma solo sul piano cartaceo burocratico, non sulla complessità, l’assenza del peso della psicologia e dell’importanza di avere persone con le quali potersi confrontare, oltre ai fatti quotidiani della nostra nazione, è sempre stato trascurato; lo psicologo è spesso ridotto a macchietta, strumento, con ruolo di osservatore

Vuoi anticiparci in merito ai tuoi progetti prossimi?
Questa fase storica mi ha fatto comprendere che ho desiderio di raccontare non necessariamente in forma musicale; sto completando la scrittura di un romanzo, il documentario che ho fatto su Gianni Rodari piuttosto che il reading teatrale stesso, che è un’esperienza di narrazione, di racconto con il pubblico, mi piace molto come dimensione, non c’è solo il rap.

Abbiamo aperto l’intervista con una frase; se volessimo lasciare parlare la parola come significante e come significato, cosa ci direbbe oggi?
Io penso sia arrivato il tempo di ascoltare, se la parola ha da dire qualcosa che lo dica, siamo predisposti per ascoltarla? Quanto lo siamo? Cosa ci predispone all’ascolto? Quanto pretendiamo dalla cosa che stiamo ascoltando che si conformi a noi per poter essere ascoltata altrimenti “No! Io non ti ascolto”, perché parli una lingua sconosciuta, il tuo aspetto non lo trovo gradevole, hai detto una parola chiave che mi trigghera: questi coralli immersi in mezzo a questo flusso di servizi quanta roba snobbano, quanto si mettono di profilo per farla transitare perché non si confà ai loro parametri, alla loro visione corpuscolare della vita? Quanto siamo snob nei confronti dei contenuti altri, neanche nuovi, altri, il diverso, inteso non solo secondo le categorie del politicamente corretto, il diverso è quello che sta sull’altro sedile, il diverso è altro. Vorrei che la parola, nel momento in cui dovesse esprimere il proprio significato, contributo o sbadiglio che sia, lo facesse in un regime di brusio minore; non contribuiamo all’incremento del brusio di fondo che distrae, fa fraintendere e magari non ti fa sentire il significato o lo sbadiglio della parola.

Grazie Frankie
Grazie a te, Laura

 

FRANKIE HI-NRG MC *biografia
Frankie hi-nrg mc (al secolo Francesco Di Gesù) è nato a Torino nel 1969. Di origini siciliane
(Monreale – PA) ha vissuto a lungo a Caserta, Città di Castello (PG) e Roma. È un rapper,
autore, compositore, giornalista, street photographer, videomaker.

2020
• In aprile pubblica il videoclip “Storia di molti – Fresco RMMXX”
• A luglio pubblica il brano “Estate 2020”, corredato da un lyric video.
• In ottobre conduce il documentario “Rodari 2.o – Spazio alla parola”, in onda sul canale
laEffe tv
• Il 17 novembre pubblica a sorpresa il video di “Nuvole”, il singolo che uscirà qualche
giorno dopo su tutte le piattaforme digitali

2019
• Il 30 aprile esce per Mondadori “Faccio la mia cosa”, il suo primo libro, in equilibrio tra
autobiografia e saggio sulle origini dell’hip hop
• A settembre debutta con l’omonimo monologo teatrale

2018
• Per la colonna sonora del film “Non ci resta che il crimine”, regia di Massimiliano Bruno,
realizza la omonima canzone insieme al M° Maurizio Filardo

2017
• Nello spettacolo “#ANTROPOCENE”, per cui scrive ed esegue tutte le parti poetiche,
recita al fianco di Marco Paolini e del M° Mario Brunello. Il debutto avviene al Teatro
Massimo di Palermo e si prosegue all’Auditorium Parco della Musica di Roma, Teatro
Regio di Torino e Teatro San Carlo di Napoli.
• Conduce un ciclo della trasmissione Back2Back su Radio2 insieme ad Ema Stockolma
• Accompagna la ONG ACRA in una missione umanitaria in Senegal, curandone la
documentazione fotografica
• Partecipa al 60° Zecchino d’Oro dell’Antoniano di Bologna con il brano “Gualtiero dei
Mestieri”
• Insieme all’associazione “Every Child Is My Child” realizza lo spettacolo “Live for Syria”
presso il parco archeologico di Vulci (VT)
• E’ autore del brano “Lunedì”, contenuto nell’album “Leggera” del duo Musica Nuda
(Petra Magoni e Ferruccio Spinetti)

2016
• Per il film “Unto e bisunto” di Chef Rubio, realizza il brano di titoli di coda ed il relativo
video musicale
• Partecipa al Biografilm Festival di Bologna come giurato nella sezione “Opere Prime”
• Il progetto “ARTUNE” viene scelto dalla Fondazione Torino Musei per promuovere la
mostra “Da Poussin agli Impressionisti” presso Palazzo Madama
• Partecipa al doppiaggio del film “Dio esiste e vive a Bruxelles” di Jaco Van Dormael,
prestando la voce al personaggio di JC (Gesù)
• Coordina l’incontro “Strade d’Arte – 30 anni di writing e street art a confronto”
organizzata dall’Istituto Treccani
• Accompagna la ONG ACRA in una missione umanitaria in Mozambico, curandone la
documentazione fotografica e realizza un progetto fotografico coinvolgendo gli alunni
di alcune scuole primarie del V° distretto di Maputo.

2015
• Rinunzia al ruolo di Ambassador per EXPO 2015, per incompatibilità con il fine e la
modalità di realizzazione dell’evento, e contestualmente dà il proprio supporto ad Expo
dei Popoli, forum indipendente sull’alimentazione globale sostenibile.
• Accompagna la ONG ACRA in una missione umanitaria in Zambia, curandone la
documentazione fotografica.
• “Pedala” viene scelta dalla RAI come sigla del 98° Giro d’Italia.
• Inagura la mostra fotografica “Bilingual” , costituita da scatti realizzati in Zambia, con
debutto all’Hunter College di New York e successiva esposizione presso il Piccolo Cafè
di Madison Avenue, New York
• Partecipa al nuovo progetto di Erri De Luca, scrivendo la parte rap del brano
“Arrivederci fratello mare”, composto da Stefano Di Battista ed interpretato insieme ad
Erri De Luca, Nicky Nicolai, Claudio Baglioni e Luca Barbarossa.
• Realizza, con la propria società Materie Prime Circolari, il progetto “ARTUNE”: la prima
audioguida emozionale, nata per promuove l’Arte attraverso la musica. Prima
espressione del progetto “L’Ortolano di Arcimboldo” presso il Museo Civico di
Cremona.
• Partecipa al 58° Zecchino d’Oro dell’Antoniano di Bologna con il brano “Zombie
vegetariano”
• Inaugura “Metrapolis”, mostra fotografica costituita da scatti realizzati a New York
City, allestita presso la galleria Spazio 22 di Milano

2014
• Partecipa nella categoria “Campioni” al 64°Festival della Canzone Italiana di Sanremo
con i brani “Un uomo è vivo” e “Pedala”, presentandosi da artista indipendente con la
propria etichetta Materie Prime Circolari.
• Il 20 febbraio pubblica “ESSERE UMANI”, il nuovo album di inediti, il primo da
indipendente, su etichetta Materie Prime Circolari.
• “Pedala” viene scelta dalla RAI come sigla del 97° Giro d’Italia.
• Conduce un ciclo di “Hit Parade”, la storica trasmissione di Radio 2

2013
• Conduce su SkyArte HD la prima stagione del programma “Street art”.
• Il suo dj set “L’Alto Parlante Gira Dischi” lo porta in numerosi club italiani.

2012
• Scrive per Fiorella Mannoia il brano “Non è un film”, contenuto nell’album “Sud” della
cantante e con il quale vince il premio “Amnesty International – Voci per la Libertà 2012”
• Accompagna Fiorella Mannoia nel suo trionfale tour che la porta in tutti i più grandi
teatri e palasport d’Italia
• Recita un cameo nel ruolo di sé stesso in “Viva l’Italia” di Massimiliano Bruno, in cui
“Quelli che benpensano” viene utilizzata quasi per intero nella scena clou del film.
• Duetta con Pacifico nel brano “Presto”, realizzato insieme ai Bud Spencer Blues
Explosion e contenuto nell’album “Una voce non basta” di Pacifico.

2011
• Scrive insieme a Raf il brano “Numeri”, incluso nell’omonimo album dell’artista
• Appare in un cameo nella pellicola cinematografica “Boris – il film”, in cui interpreta sé
stesso.
• Partecipa al brano “La realtà” di Anansi, scrivendo ed interpretando una strofa
• Interpreta il ruolo di Saverio nel film “I più grandi di tutti”, con la regia di Carlo Virzì, in
uscita primavera 2012
• Produce il brano “School Rocks!”, la prima prefazione rap scritta per il libro omonimo di
Stefano Moriggi ed Antonio Incorvaia. Il video del brano entra nell’alta rotazione su
MTV.
• Debutta, insieme a Massimiliano Bruno, nello spettacolo teatrale “Potere alle parole”,
basato sui testi delle sue canzoni ed i monologhi di Bruno.

2010
• Fornisce la voce per il personaggio “The Player” nella omonima trasmissione in onda su
deejay tv.

2009
• Debutta con il nuovo tour, articolato in 50 date e caratterizzato dalla multimedialità
dello spettacolo: due ore di musica ed immagini, con i video realizzati da un gruppo di
giovani registi diplomati allo IED di Milano.
• Produce e distribuisce “M’illumino di meno” (Materie Prime Circolari) inno della
campagna sul risparmio energetico promossa da “Caterpillar” (Radio2), che in un paio di
settimane batte tutte le classifiche del sito Fairtilizer.com (oggi Official.fm) che lo
distribuisce in esclusiva.
• Partecipa al progetto “Domani 21-04-2009” di solidarietà con i terremotati abruzzesi

2008
• Partecipa nella categoria “Campioni” al 58° Festival della Canzone Italiana di Sanremo
con il brano “Rivoluzione”
• In marzo esce il suo quinto album intitolato “dePrimoMaggio” (Sony-BMG), che vede la
partecipazione di Paola Cortellesi, Giorgia, Roy Paci, Samuele Bersani, Enrico Ruggeri,
Ascanio Celestini e Gianluca Nicoletti e che conclude il rapporto contrattuale con la
multinazionale Sony-BMG.
• Nel periodo del Festival realizza e diffonde il primo brano da artista indipendente “Falso
d’autore” (Materie Prime Circolari).
• Successivamente produce e distribuisce gratuitamente il brano “Din don” (Materie
Prime Circolari), canzone sul Natale dedicata ad Emergency, la ONG fondata da Gino
Strada.

2007
• Partecipa al progetto “Chantsong Orchestra” con una cover del brano “Disconnetti il
potere”
• Partecipa in quattro canzoni/fiaba incluse nel disco/libro “Felici e cantanti” dell’Istituto
Barlumen Band

2006
• Si esibisce come dj in vari club, proponendo un repertorio hip-hop / electro
• Partecipa all’album “Sglobal” di Mimmo Locasciulli, nella traccia omonima
• Nell’album della Banda Osiris interpreta la cover di “Che notte!” di Fred Buscaglione.
• Realizza, insieme all’Istituto Barlumen, la sigla del programma di MTV Italia “Italo-
Spagnolo”, condotto da Fabio Volo

2005
• Debutta con lo spettacolo “Rap©ital” con un tour di 8 mesi.
• Pubblica il quarto album “Rap©ital” (Sony – BMG), che raccoglie i brani riarrangiati
dell’omonimo spettacolo, tra cui i brani “Autodafé vs Profondo Rosso” e “Giù le mani da
Lucignolo”, in cui ripropone il celebre tema dello sceneggiato “Pinocchio” di L.
Comencini.

2004
• Scrive il video della propria canzone “Raplamento”.
• Partecipa al brano “Non mi chiedermi” (Ukapan Records) di Paola Cortellesi e Rocco
Tanica.
• Si esibisce con Paola Cortellesi alla serata finale del Festival di Sanremo.
• Conduce per oltre 2 mesi la trasmissione televisiva “Brand:new” su MTV.
• Per un anno sul mensile Rockstar tiene la rubrica di critica televisiva “Il terrestre
digitale”.
• Si esibisce al Teatro San Martin di Buenos Aires nell’opera “Brut Beat Brute Bruit”col
M°Alvin Curran ed Alter Ego.

2003
• Pubblica il brano “Passaporto per resistere” nell’album “The world according to RZA” di
RZA (Wu-Tang Clan).
• Dirige il videoclip di Pacifico “Gli occhi al cielo” (Carosello records), premiato al Meeting
delle Etichette Indipendenti di Faenza.
• Pubblica il suo terzo album “Ero un autarchico” (Bmg Records), con la partecipazione di
Franca Valeri, Arnoldo Foà, Paola Cortellesi, Antonio Rezza e Pacifico.
• Dirige il videoclip della propria canzone “Chiedi chiedi”.
• Inizia un tour nazionale di 10 mesi.

2002
• Si esibisce con l’ensemble Alter Ego in un concerto di musica contemporanea del
M°Frederic Rzewski per RAI Radio 3, di cui viene pubblicato un disco per la Stradivarius.
• Partecipa con il M° Alvin Curran ed Alter Ego all’opera contemporanea “Brut Beat Brute
Bruit” per il “Festival delle Nazioni” di Città di Castello (PG).
• Realizza con la Banda Osiris la sigla della trasmissione “Caterpillar” di RAI Radio2.

2000
• Dirige, insieme a Riccardo Sinigallia, i videoclip dei Flaminio Maphia “Bada” (Extra
Labels) e dei Tiromancino (Virgin Music) “La descrizione di un attimo”, “Muovo le ali di
nuovo” e “Due destini”.
• Il videoclip de “La descrizione di un attimo” riceve il premio Duel come miglior video
pop al Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza.

1999
• Partecipa al progetto La Comitiva (Virgin Music) con la canzone “Nottetempo”, assieme
alla cantante Elisa.
• Scrive ed interpreta il ritornello per la versione italiana della canzone “Hate me now”
(Sony Music) di Nas e Puff Daddy.

1998
• “Quelli che benpensano” vince il Premio Italiano della Musica (PIM) come canzone
dell’anno.
• Dirige, insieme a Riccardo Sinigallia, il videoclip della canzone “Autodafé”.

1997
• Pubblica il secondo album “La morte dei miracoli” (BMG Ricordi).
• Dirige, insieme a Riccardo Sinigallia, il videoclip della canzone “Quelli che benpensano”.
• Inizia un tour nazionale di oltre 18 mesi.

1995
• Scrive la canzone “La cattura” per il concerto del 25 Aprile a Napoli in piazza Plebiscito,
dove lo esegue assieme a Michael Brecker.

1993
• Pubblica il primo album “Verba Manent” (BMG Ricordi).
• Inizia un tour nazionale di un anno e mezzo.
• Produce con Vittorio Gassman parte della colonna sonora dello spettacolo “Camper”,
interpretato da Vittorio ed Alessandro Gassman al “Festival dei due mondi” di Spoleto.

1992
• Pubblica il primo singolo “Fight da Faida” (Irma Records).
• Si esibisce come supporter nei tour italiani di Run-DMC e Beastie Boys.
• “Fight da Faida” riceve il premio della critica dalla redazione di “Musica e Dischi”.


laura capra* Laura Capra, è nata a Genova ed è specializzata nei settori risorse umane e comunicazione. Ha pubblicato la raccolta di poesie Nero Fittizio (Puntoacapo editore, 2020)