Polipoesia e dintorni - Parole Spalancate Polipoesia e dintorni
Attivo dal 1995, il Festival Internazionale di Poesia di Genova “Parole Spalancate” è la più grande e longeva manifestazione italiana di poesia
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Polipoesia e dintorni

Polipoesia e dintorni

POLIPOESIA E DINTORNI
Rubrica a cura di Enzo Minarelli*


PER I PRIMI NOVANTA DI BIANCA

tomaso-bingaBianca è Bianca Menna, in arte Tomaso Binga.

Già nella scelta di questo non de plume al maschile sta tutta la sua carica dissacratoria. La prima volta che l’ho conosciuta, mi colpì quel nome da finto maschio, una presa in giro con quel Binga finale, neanche bingo ma Binga al femminile! Fatto sta che la prima volta che la vidi non mi aspettavo di trovarmi davanti una bella, signora bionda, e presto non ci feci più caso a quella strana accoppiata nominale, anche perché da subito la chiamai Bianca.
Oggi sono qui ad augurarti lunga vita ed altre mille performance.
Purtroppo non ho potuto partecipare alla tua festa on line per i tuoi Novanta anni, spiace ma di questi tempi pandemici inaspettatamente gli impegni si sono triplicati, nonostante non si viaggi fisicamente, si viaggia virtualmente a velocità stratosferiche.
Certo, cara Bianca mia, ne è passata di acqua sotto i ponti da quel lontano 1982, quando ci siamo conosciuti, eravamo nella centralissima piazza bolognese di Santo Stefano per l’ennesimo festival di poesia (bei tempi quelli!).
Ricordo ancora come fosse oggi la tua performance, ricca di verve linguistica, allietata dalla tua piena presenza scenica, a tutto tondo. Poi nel tuo spazio romano gestito col consorte Filiberto (purtroppo prematuramente scomparso) il Lavatoio Contumaciale, quante serate affollate in quelle stanze sotterranee! Più che area alternativa , il Lavatoio (perché era in effetti un ex-lavatoio) rappresentava per noi tutti ma anche per la cultura romana un essenziale punto di riferimento. Di lì passava il flusso della poesia nazionale ed internazionale.
Tra i mille ricordi e le mille imprese che abbiamo compiuto insieme, ricordo il tuo Confessore elettronico (una garbata presa per i fondelli della confessione cristiana) in un pub dell’underground barcellonese in occasione di uno dei tanti festival di Polipoesia organizzati proprio a Barcellona da Xavier Sabater. Ma anche di recente ad un Salone del Libro di Torino, solo qualche anno fa, mi hai dato la netta impressione che gli anni non ti hanno minimamente scalfito, non ti hanno fatto un baffo, diresti tu. Mentre eseguivi La Storia con quel doppio senso tra pórci e pòrci davanti ad un pubblico allibito ma felicemente impressionato dai tuoi minimi scarti per grandi comunicazioni.
Ecco il senso del tuo lavoro, con piccole quasi insignificanti mosse hai smosso un mondo.
Giusto che ora tu raccolga quanto seminato, la tua performance parigina da Dior è stata come giusto che sia apprezzatissima, in fondo sei sempre quella che ad un certo punto della serata ci chiamavi sul palco, apostrofandoci come i “tuoi boys” a fare da contrappunto corale al tuo poema davvero esilarante La dieta, dove in realtà la vera dieta non consisteva nel seguire i consigli, a volte dementi (sei otto sei cotto), di chi la ordina ma nel seguire la propria dieta, e infatti tu sei la propria vivente che con i tuoi sani e vispissimi Novant’anni la vera dieta sei tu.

 


minarelli*Enzo Minarelli è nato nel 1951 (laureato con tesi di psicolinguistica all’Università di Venezia) si occupa di poesia e delle sue praticabili aperture verso il suono, la scrittura, il video e lo spettacolo, sin dagli anni Settanta. Il suo Manifesto della Polipoesia è del 1987, tentativo di teorizzare lo spettacolo di poesia sonora. Suoi interventi polipoetici sono stati eseguiti in Europa, Canada, U.S.A., Messico, Cuba e Brasile.