MEDICINA FUNZIONALE - Parole Spalancate Armonia
Attivo dal 1995, il Festival Internazionale di Poesia di Genova “Parole Spalancate” è la più grande e longeva manifestazione italiana di poesia
Festival, poesia, Genova
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MEDICINA FUNZIONALE

MEDICINA FUNZIONALE

MEDICINA FUNZIONALE
Rubrica di Fausto Bellabona*


La Medicina Funzionale è un metodo di regolazione delle funzioni corporee.
Non è solo una eccellente medicina preventiva ma un vero e proprio metodo che pone le basi della gestione di buona parte delle patologie.
Alla base della valutazione di un paziente con questo metodo sta la consapevolezza che ogni funzione corporea è descrivibile secondo un modello bifasico.
Questa bifasicità delle funzioni corporee può essere espressa con un modello ondulatorio: le due fasi sono tra loro opposte e complementari, nessuna delle due può esistere senza l’altra, nessuna può prevalere in modo assoluto ma entrambe devono fluire dinamicamente l’una nell’altra e le patologie sono spesso collegabili alla esagerata o deficitaria espressione di una di esse rispetto all’altra.
Immaginate di suonare un tamburo: perché il ritmo funzioni è tanto essenziale colpirne la pelle quanto risollevare la bacchetta che lo colpisce.
E’ essenziale il colpo come la pausa ma entrambi gli atti debbono avvenire con una fluida armonia e la modulazione delle alternanze, le ripetizioni, le varianti con colpi ravvicinati e distanziati diventano un linguaggio molto simile a quello che usano le cellule per scambiarsi informazioni
Così è nell’espressione verbale: sono importantissimi i suoni emessi, la loro modulazione grazie alle doverose pause. Ma, se fate attenzione, è assolutamente significativa la modalità con la quale queste due fasi fluiscono l’una nell’altra: si chiama armonia quando si esprime in modo fluido quasi impercettibile e in ambito medico coincide con la salute; si chiama disarmonia quando una delle due fasi si manifesta in modo esagerato e quasi fastidioso e in ambito medico si chiama malattia intendendola come blocco di fase e tentativo di ripristinare l’ordine.
All’origine di questo ritmo bifasico sta il principale ritmo a cui tutti gli esseri viventi sono sottoposti: il ritmo luce-buio. Questo ritmo è un condizionatore talmente potente da essere stato integrato nel DNA. Studi recenti premiati con il Nobel hanno dimostrato che il DNA presiede alle attivazioni e disattivazioni di funzioni sincronizzandosi sul ritmo sonno-veglia. Quel che già avevano notato gli antichi egizi è uno dei segreti fondamentali della salute che ha delle profonde ripercussioni sulla sincronia delle funzioni.

ritmo sonno vegliaLa presenza della luce, raccolta dal corpo tramite la pelle e l’occhio determina l’attivazione di un linguaggio neuro-ormonale armonico detto Fase Ortosimpatica: un aminoacido detto triptofano subisce una trasformazione in serotonina soprattutto a livello intestinale; il colesterolo inizia il processo di conversione in vitamina D o ormone D.
Queste trasformazioni condizionano e sostengono la produzione degli ormoni che ci tengono svegli e attivi ossia gli ormoni della performance: l’adrenalina, l’ormone tiroideo, il cortisolo e alcuni ormoni sessuali.
Quando la luce viene a mancare si interrompe la produzione della serotonina e della vitamina D e l’intero organismo attua la cosiddetta Fase Parasimpatica: trasforma la serotonina in eccesso e lo stesso triptofano in Melatonina, ormone che presiede la fase di recupero e che viene in massima parte prodotta sempre dall’intestino. Alla Melatonina segue l’ormone della crescita, che nell’adulto guida la riparazione e rigenerazione dei tessuti e dei micro-ormoni ad azione sistemica o locale detti peptidi anabolici.
Queste due fasi sono presenti nelle cellule in modo più veloce, ripetuto più e più volte nella giornata.

Quelle descritte precedentemente sono una sorta di sommatoria delle funzioni indotte dalla sincronia del corpo con il ritmo solare esterno.
Il senso biologico di questo linguaggio è stato da me tradotto in quella che ho definito e riportato nel nuovo libro di Medicina Funzionale in uscita in questi giorni, come equazione biologica, un modello creato per permettere di capire che nessun ormone può essere visto disgiunto dagli altri come nessuna funzione può essere analizzata senza essere letta nel contesto dell’insieme.
Le turbe di questo ritmo bifasico si manifestano molto spesso prima che compaiano le cosiddette “malattie vere” ossia quelle caratterizzate da danni evidenziabili con esami del sangue o strumentali. Nella mia ormai non breve attività di medico (ho superato il quarto di secolo di pratica…) posso dire che il paziente che migliora nella malattia cronica è quello le cui funzioni ritmiche riprendono armonia. Per questo una delle prime cose che fa il medico funzionalista è analizzare le turbe dei ritmi lamentate o presenti nel paziente e da lui ormai acquisite come abitudini: il ritmo sonno-veglia, il ritmo intestinale, il ritmo della sessualità, l’armonia dei movimenti ecc. sono funzioni che vanno analizzate nell’elaborato anamnestico che la medicina funzionale chiama “storia di vita”. Ogni evento anche psico-emozionale può turbare questa armonia e contribuire alla genesi della disarmonia che a sua volta conduce alla malattia che intendiamo come la risposta ed il tentativo del sistema corpo di adattarsi a fattori esterni.
Capirete quindi quanto sia importante preoccuparsi dei propri ritmi e di farli coincidere con quelli dell’ambiente esterno. Una prima forma di cura è dedicare una fetta importante della propria giornata a quelle attività che ci mantengono in sincronia con l’ambiente esterno attivandosi quando ci si rende conto che tutto è bloccato in eccesso o in difetto. Mangiare ad orari regolari, preoccuparsi di avere un buon ritmo intestinale, di avere un sonno realmente ristoratore sono atteggiamenti di reale salutogenesi.
Per il Medico Funzionalista la stipsi, la diarrea, saltare la colazione, lavorare senza riposi, svegliarsi la notte alle 3 del mattino, alzarsi per urinare, percepire il sonno come non riposante sono segnali che non vanno soppressi farmacologicamente ma compresi nel loro senso biologico e gestiti per ricreare l’armonia tenendo conto delle ripercussioni in tutto il corpo.

Nella relazione con il paziente si instilla una consapevolezza nuova e posso dire con orgoglio di avere contribuito non poco al cambio ed alle scelte di vita di molti pazienti che hanno lasciato la loro vita stressante trovando la direzione scoprendo il loro talento. Così rendersi conto che la propria attività lavorativa che permette di vivere dovrebbe essere compensata da adeguati riposi ed adoperarsi per realizzare questa armonia è un atto di salutogenesi. Si deve essere coscienti ad esempio che il lavoro notturno è a volte una necessità ma questo va compensato con adeguati recuperi per non incorrere, stravolgendo il ritmo neuroendocrino, nella comparsa precoce di malattie infiammatorie e degenerative.
La medicina stessa dovrà rivedere alcuni dei suoi concetti terapeutici in quanto, quando messi in pratica con il solo senso di sopprimere il sintomo creano una prepotente interferenza con i ritmi neuroendocrini ed i processi di autoregolazione facilitando la condizione premorbosa che può esplodere come malattia cronica.
I sintomi MUS detti multipli e inspiegati come la stanchezza, la sonnolenza, l’ansia, la sudorazione, sintomi gastrici, gonfiori intestinali ecc. possono essere i primi indicatori che il corpo sta procedendo verso una preoccupante disarmonia. Purtroppo una parte della malattia nasconde questi sintomi sotto l’ombrello dello stress, il che è vero ma spesso è sbagliato il modo di gestirlo semplicemente perché nello stress la famosa “equazione biologica” mostra alterazioni negli ormoni della performance come di quelli del recupero che vanno corretti mantenendo una visione sistemica e impegnandosi ad analizzare ciò che nel corpo realizza le connessioni e gli scambi di informazione.
Il Medico Funzionalista prima di agire deve ragionare su altri due aspetti che sono essenziali per realizzare un programma di correzione: lo stato della Matrice Extracellulare e del Sistema Nervoso Autonomo di cui vi parlerò prossimamente.

 


fausto bellabona*Il Dr G. Fausto Bellabona vive e opera a Olbia(Ot), diventa Medico a Genova e tornato in Sardegna si specializza in Medicina Generale. E’ dal 2004 Docente di Medicina Funzionale Aimf Health, Direttore Scientifico della Scuola Aimf Health per farmacisti, Docente dell’Accademia e del Master di Medicina Funzionale, si occupa di terapia Neurale, Ossigeno-ozonoterapia, terapie di Informazione Biofisica. E’ iscritto nei registri per le medicine non convenzionali nell’ordine dei medici di Sassari. E’ tra i fondatori della AMBB associazione scientifica che si occupa di Medicina Quantistica. Ha scritto diversi articoli su riviste mediche di settore, coautore di 3 testi medici di medicina funzionale, ha al suo attivo oltre 7000 ore di lezioni frontali di medicina funzionale.