Frammenti di un discorso musicale - Parole Spalancate
Attivo dal 1995, il Festival Internazionale di Poesia di Genova “Parole Spalancate” è la più grande e longeva manifestazione italiana di poesia
Festival, poesia, Genova
1917
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Frammenti di un discorso musicale

Frammenti di un discorso musicale

FRAMMENTI DI UN DISCORSO MUSICALE
Rubrica di Giordano Sangiorgi*


LO STATO DELL’ARTE (MUSICALE) DOPO UN ANNO DI CORONA VIRUS PER UNA RIPARTENZA AI PRIMI DI MAGGIO

Tra Zoom , StreamYeard, Lifesize, MeetGoogle, Teams e tanti altri sistemi di “collegamento” mai sentiti prima, se si esclude il vecchio Skype, sempre snobbato nell’epoca normale quando ci avrebbe permesso di risparmiare milioni di chilometri, insieme a nuovi modelli social oltre Tik Tok come Twitch e Clubhouse che stanno attualmente imperversando e allo stillicidio quotidiano delle morti tra amici, colleghi e nomi noti insieme alla distanza che ci tiene lontani dalle persone che solo insieme e aggregate fisicamente possono creare progetti carichi di empatia e di quel carico di emozioni intrasmettibili sul web, si esce dopo un anno di Corona Virus con gli occhi rossi per mille motivi – il pianto per le troppe morti e la presenza fino a dieci ore consecutive davanti al pc alternato all’iphone- e un gran mal di testa quasi ogni sera, perché le riunioni e i webinar e le lezioni on line alla fine, al contrario di quelle fatte fisicamente di persona, lasciano un gran mal di testa probabilmente per la concentrazione necessaria a seguire tutto e tutti.

Stiamo assistendo a una trasformazione radicale: la vera transumanza infatti è quella digitale, non certo quella dei barconi, che ci sta portando tutti a vivere una vera e propria vita on line – e nulla sarà più come prima – che cambia i rapporti tra le persone, anche affettivi, sentimentali e sessuali, mette crepe nelle comunità, modifica i consumi, inserisce nuovi modelli per la fruizione della cultura e della musica e alimenta addirittura un mercato nero di visual, click e stream su YouTube, Facebook, Spotify e Instagram alterando radicalmente la realtà, se una realtà ancora esiste.

Di fronte a questo tsunami ecco che le lettere che abbiamo inviato in questi giorni al Ministro per la Cultura Dario Franceschini segnalano lo stato dell’arte per la nostra musica in un anno in cui la musica indipendente ed emergente ha toccato vette impensabile come la realizzazione di un Festival di Sanremo che per la meta’ degli artisti presenti era quest’anno una vera e propria edizione speciale del MEI, il Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza, facendo capire a tutti come grazie a questa filiera – che le grandi case discografiche di 25 anni fa quando nacque il MEI consideravano musica di Serie B non meritevole nemmeno di essere pubblicata – oggi possa esistere una fiiera di scouting e di innovazione per la musica del futuro del nostro paese che necessita di ripartire quanto prima.

A tale proposito abbiamo lavorato a un protocollo live insieme ad altre 50 associazioni del settore oggi utile per ripartire tenendo conto di una situazione mobile ed in divenire quale questa si ritiene fondamentale introdurre chiari elementi di flessibilità (come green pass, passaporto vaccinale, passaporto anticorpale per chi è stato ammalato entro 6 mesi, tampone negativo rapido e gratuito che non gravino sull’organizzazione, sia per il pubblico che per il palco).

Se non si finanzia con urgenza con sostegni, ristori, indennizzi, contributi, sgravi, bandi, spazi sui media pubblici e tanti altri interventi tutta la filiera della piccola impresa della musica e dello spettacolo dal vivo ci troveremo a fine pandemia con metà delle realtà chiuse e l’altra metà acquisita con due spicci dalle major del live, del disco e della distribuzione digitale che , con spalle più robuste, senza una legge antitrust che spacchetti i colossi e apra alla concorrenza e senza una direttiva Ue sul copyright che paghi un equo compenso ai creatori di contenuti, ce la faranno a superare questa crisi, mentre noi ci troveremo a non avere neanche più un euro per produrre un album e organizzare un festival e un contest e un tour nei club e nei circoli che ci faccia scoprire il prossimo Diodato del 2025. Che ha vinto il Festival di Sanremo l’anno scorso, come i Maneskin, dopo avere esordito con il suo primo Ep al MEI 2007, mentre i secondi, hanno messo la prima marcia del loro viaggio incredibile proprio al MEI 2016, come gli Extraliscio. Ecco.

 


Giordano Sangiorgi*Giordano Sangiorgi è promoter musicale e culturale, ideatore e organizzatore del MEI, il Meeting delle Etichette Indipendenti, la più nota manifestazione delle produzioni indies in Italia. Ha creato Supersound, la vetrina della nuova musica giovanile emergente italiana attraverso i festival di musica dal vivo. È Presidente di AudioCoop, il coordinamento delle piccole etichette discografiche indipendenti di area pop-rock italiane. E tanto altro ancora…