Entremeses - Parole Spalancate Lunrario del signor Regina
Attivo dal 1995, il Festival Internazionale di Poesia di Genova “Parole Spalancate” è la più grande e longeva manifestazione italiana di poesia
Festival, poesia, Genova
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Entremeses

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ENTREMESES
Rubrica di Mayela Barragán


IL LUNARIO DEL SIGNOR REGINA, REYNALDO HAHN E MARCEL PROUST

Il Lunario del Signor Regina è un’antica guida commerciale di Genova che uscii annualmente dal 1815 al 1912 e tanti anni fa mi è capitato di andare alla locale Biblioteca Berio a consultarla. In essa ho voluto cercare vecchi indirizzi delle sedi che hanno ospitato il Consolato venezuelano nel capoluogo ligure.
Quella mia ricerca ebbe successo, trovai diversi indirizzi. Ma uno in particolare attirò la mia attenzione: via San Matteo n.14, perché nella prima decada del Novecento proprio lì, il Venezuela aveva avuto la sua rappresentanza consolare: giusto davanti alla chiesa dove è sepolto Andrea Doria e in un prestigioso palazzo che sul portone ha uno stupendo bassorilievo dedicato a San Giorgio.
Passò il tempo, io conservai con cura quell’indirizzi in un taccuino di appunti. Nel 2020, in collaborazione con Corrado Leoni e l’associazione Lameladivetro, ho ideato “Venezuela visionaria, terra di grazia ieri e domani“, una mostra di arte contemporanea il cui titolo si ispirava alla definizione coniata da Cristoforo Colombo quando arrivò al golfo di Paria. Mentre cercavo di selezionare il contenuto di alcuni incontri, domandai allo scrittore Aldo Padovano di collaborare con l’evento e gli chiesi di indagare su quel consolato che aveva avuto sede a due passi dal chiostro dove sarebbe stata allestita la mostra.
Qualche settimana dopo, ricevette una Mail di Aldo Padovano nella quale mi scriveva che il titolo del suo intervento era “Carlos e Reynaldo Hahn: due venezuelani tra Genova e Parigi”. Nella stessa comunicazione mi raccontava che aveva fatto una ricerca sul contesto storico degli anni in cui il consolato aveva sede in via San Matteo n. 14. Inoltre, aveva consultato i giornali dell’epoca  –   allegandomi la fotografia della prima pagina de il quotidiano genovese Il Secolo XIX, il numero di venerdì-sabato 12-13 dicembre del 1902, che riportava un’intervista al Console Carlos Hahn  Echenagucia – , il diplomatico venezuelano di istanza nel capoluogo ligure.
L’autore di “Forse non tutti sanno che a Genova… curiosità, storie inedite, misteri, aneddoti storici e luoghi sconosciuti della Superba” e tanti altri titoli, mi aveva sorpreso. Aveva dedicato il suo tempo a fare una ricerca sul Venezuela dei primi del Novecento, sull’emigrazione italiana e l’apporto del genio italico alla costruzione del mio Paese di origine, ma soprattutto aveva scoperto una bellissima storia: Carlos Hahn era il fratello maggiore di Reynaldo Hahn, il famosissimo compositore franco – venezuelano.
Quindi, durante il suo intervento a “Venezuela Visionaria”, Padovano ci ha fatto fare un viaggio a ritroso nel tempo per ricordare Jules Massenet, Stephane Mallarmé, la principessa Mathilde – cugina di Napoleone III – la pittrice Madeleine Lemaire e i salotti parigini della Belle Époque, fino a Marcel Proust e la sua Recherche.

Il filo conduttore di tutto questo era stata l’indagine di Padovano su un antico indirizzo di un consolato venezuelano di Genova che io avevo trovato sul Lunario del Signor Regina. Infatti, il Console era il fratello maggiore di Reynaldo Hahn (1874-1947), uno dei pianisti e compositori più importanti a cavallo dei due secoli, sopranominato “Il venezuelano di Parigi”, perché era nato a Caracas. Suo padre, Carlos Hahn Dellevie: un uomo d’affari di Amburgo di origine ebraica, in giovane età si era trasferito a Caracas, stabilendosi nella capitale venezuelana dove tempo dopo si era convertito al cattolicesimo per sposare María Elena Echenagucia Ellis (1831 – 1912).
Il matrimonio ebbe dodici figli, di cui l’ultimo era Reynaldo. Ma la famiglia, per l’instabilità politica del Paese, dovette trasferirsi a Parigi quando Reynaldo aveva appena quattro anni. Nella capitale francese, il piccolo Hahn frequentò il Conservatoire national supérieur de musique et danse; si dice che le sue prime composizioni risalgano a quando il bambino aveva appena dieci anni. Nel tempo si è conosciuto il suo eccezionale talento: è vastissima la sua produzione musicale di alto valore artistico, nonché la sua attività di scrittore e conferenziere.
In Francia Reynaldo Hahn divenne famoso quando nel 1888 compose la musica del poema di Victor Hugo: Si mes vers avaient des ailes. Del padre del Romanticismo francese mise in musica anche i versi di Rêverie, oltre alle Sette chansons grises di Paul Verlaine. Si dice che Marcel Proust si sia ispirato a Reynaldo Hahn per creare il personaggio del musico Vinteul della Recherche.
Marcel Proust e Reynaldo Hahn hanno avuto un profondo legame sentimentale, che per le convenzioni sociali dell’epoca era rimasto nell’ombra: tale rapporto oggi, invece, è oggetto di studio, in particolare a partire dal momento in cui la casa Sotheby’s mette all’asta le lettere dello scrittore francese, dove viene chiaramente alla luce lo stretto legame tra i due.
Reynaldo Hahn era membro dell’Accademia francese, nonché direttore dell’Opera di Parigi. Morì all’età di settantatré anni ed è sepolto nella tomba di famiglia del cimitero Père Lachaise a pochi metri dalla tomba di Marcel Proust.
Molto vi potrei raccontare su Reynaldo Hahn, però preferisco citare i libri che su di lui sono stati pubblicati recentemente in Italia:
Lorenza Foschini, “Il vento che attraversa le nostre anime. Una storia d’amore e di amicizia”. Collana varia saggistica italiana, Milano, Mondadori, 2019.
Giuseppe Clericetti, “Reynaldo Hahn: Compositore, Interprete, Critico“, Zecchini Editori, Varese, 2021, con prefazione di Anna Menichetti.
Mentre se volete, sulla piattaforma YouTube potete ascoltare diverse esecuzioni delle sue opere.
Ora devo ritornare in via san Matteo, perché a pochi passi dal civico 14, a metà degli anni Sessanta soggiornò un celebre scrittore latinoamericano, addirittura un Premio Nobel!, anche egli sepolto al cimitero di Père Lachaise come Reynaldo Hahn. Ma di questa vicenda tratterò nel prossimo numero dell’elettRivista.

 



mayelabarragan*Mayela Barragán
è nata nelle Ande del Venezuela. Nel 1989 è arrivata a Genova per amore. Ha vissuto in diversi paesi del Medio Oriente e del Maghreb. E’ giornalista, traduttrice e accompagnatrice interculturale di “Migrantour Genova”. Collabora con “Il Corriere di Tunisi”. Esperta di temi latinoamericani e, in particolare, della regione di confine tra il Venezuela e la Colombia.