11 Gen Affioramenti
AFFIORAMENTI. Tracce di poesia contemporanea
Rubrica di Valentina Colonna*
CLAUDIA DI PALMA
Claudia Di Palma, nata a Maglie nel 1985, vive e lavora a Lecce. Tra le sue esperienze più importanti si annovera la passione per il teatro. Ha collaborato con Astragali Teatro (2005) e Asfalto Teatro (2006/2012) e attualmente collabora con la compagnia teatrale Suddarte. Nel 2016 ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie, Altissima miseria (Musicaos Editore), ricevendo diversi premi e riconoscimenti (vincitrice del Premio Nazionale di Poesia Luciana Notari nella sezione Opera Prima, finalista Premio Gradiva-New York, finalista Premio Internazionale di Letteratura Città di Como, attestato di merito al Premio Internazionale di Letteratura Alda Merini – Brunate, vincitrice del Premio Speciale del Presidente della Giuria del Concorso Interferenze indetto da Bologna in Lettere, Medaglia d’Onore al Premio Internazionale di poesia Don Luigi Di Liegro). Nel 2020 la sua silloge Altrove, immondo è risultata vincitrice del Premio Poesia Onesta e la poesia Il documento è stato redatto bene ha vinto il Premio Internazionale di Poesia Don Luigi Di Liegro. È presente nell’antologia poetica Il corpo, l’eros (Giuliano Ladolfi Editore, 2018), nell’Almanacco di poesia italiana Secolo Donna 2019 (Macabor Editore), in Maternità marina (Terra d’ulivi edizioni, 2020) e in diverse riviste, tra cui “Atelier”, “Gradiva”, “Le Voci della Luna”. Le sue poesie sono state tradotte in inglese e in spagnolo. Fa par te della piattaforma europea di poesia “Versopolis” e della redazione del lit-blog “Poeti Oggi”.
Mi hanno detto che non sono capace,
mi hanno convinto,
un po’ come si convince Dio
con la preghiera, con la ripetizione.
Anche Lui ci ha creduto
e poi ha scoperto che non era vero,
che era capace come tutti di morire.
*
Un impasto di farina e acqua
lievita nel tuo petto,
scalcia, esplode, poi ti lascia sola.
Ripeti a memoria il rituale delle madri,
l’eterno che ti sventra, il tempo
che cade giù dalle tue viscere
e inizia con un pianto la conta dei respiri.
*
Mi perdo nel giardino, nel tuo vestito a fiori,
nel tempo, nelle stagioni, nella tua ora
incandescente, meridiana. Mi scotto al fuoco
dei tuoi giorni. Tu sei la fornace, la madre,
il ventre gravido di luce, io la mela matura,
tu la bocca che mi accoglie e sputa.
*
L’acciarino di una carezza, la pelle affilata,
la fatica di sezionarci le ombre,
il sudore, lo stremo delle forze.
Corpo a corpo facciamo il rituale
e non ci conosciamo mai
e non c’è niente da conoscere.
È il rituale dello straniamento, l’amore.
*
Se io ora dormissi, almeno per un po’,
mi separerei dal mondo, taglierei da me
la tua figura, resterei da sola nel buio.
Non posso.
Sono ciò che vedo, il volto dove mi incastro.
Devo tenere gli occhi aperti per essere, devo
guardarti incessantemente.
Poi tu chiudi le imposte, sciogli le lenzuola,
e io ci provo a calare il sipario,
e respirare profondamente
– si chiama respirazione diaframmatica
questa cosa che io provo a fare,
questa marea – sul tuo guanciale.
*
Ogni istante vieni e sparisci,
mentre mi accarezzi mi abbandoni.
Non ci sono uncini colmare
vuoto delle mani.
Nessun idolo a riempire il buio.
Un massacro la luce,
uno dei tanti.
*
Il tuo volto è una chiesa,
un’assemblea di detriti che cantano
la melodia delle mosche.
Ed io con le mani nel sacco, scarto
dopo scarto, sgrano il rosario
e prego.
Da Claudia Di Palma, Atti di nascita, Minerva, 2021.
*Valentina Colonna è poetessa e pianista compositrice. Nasce a Torino nel 1990 in una famiglia di musicisti e ha pubblicato i libri di poesia Dimenticato suono (Manni, 2010), La cadenza sospesa (Aragno, 2015) e Stanze di città e altri viaggi (Aragno, 2019). Si occupa di Fonetica, privilegiando la sua applicazione al campo della prosodia della poesia moderna e contemporanea italiana. Ha ideato e cura la piattaforma VIP – Voices of Italian Poets, archivio sonoro di registrazioni della poesia italiana, presente sul sito del Laboratorio di Fonetica Sperimentale “Arturo Genre” dell’Università degli Studi di Torino.